lunedì 31 gennaio 2022

Un anno dopo il golpe dei generali, il Myanmar rimane il caos

Commemorazione delle vittime a Naypyidaw - Ansa

Nelle prime ore del mattino del primo febbraio 2021 il Myanmar tornava nell’incubo della dittatura militare. Messa agli arresti l’intera leadership civile, imposti legge d’emergenza e censura, il generale Min Aung Hlaing comunicava la formazione di una giunta militare e la necessità di porre sotto il suo controllo un Paese a suo dire messo in crisi dai brogli nelle elezioni che meno di tre mesi prima avevano confermato il ruolo di governo della Lega nazionale per la democrazia guidata da Aung San Suu Kyi e la volontà popolare di consolidare la giovane democrazia birmana. Immediate le reazioni, con una condanna quasi unanime del golpe all’interno e all’estero e con imponenti proteste. Manifestazioni, come le prime iniziative di boicottaggio e disobbedienza civile che si estenderanno successivamente a settori cruciali dello Stato, controllate da polizia armata e militari con cariche e azioni intimidatorie, ma al 9 febbraio con una risposta violenta che provoca i primi morti. Inizia una escalation di violenza. 

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sabato 29 gennaio 2022

69a Giornata mondiale dei malati di lebbra

La lebbra: malattia figlia di povertà, indifferenza e ingiustizia
Nonostante le altre emergenze, non possiamo dimenticare la lebbra, malattia curabile con una semplice terapia di antibiotici, che però continua a colpire una persona ogni tre minuti. Tra i paesi più colpiti vi sono l'India e il Madagascar. La Giomata mondiale dei malati di lebbra intende sensibilizzare su questa malattia ed è promossa in Italia dall'Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau (AIFO).
La ricorrenza fu istituita nel 1954 da Raoul Follereau (17 agosto 1903 - 6 dicembre 1977), filantropo, giornalista e poeta francese che spese la vita per i lebbrosi. Ebbe a dire: «Nel secolo XX del cristianesimo ho trovato lebbrosi in prigione, in manicomio, rinchiusi in cimiteri dissacrati, internati nel deserto con filo spinato attorno, riflettori e mitragliatrici. Ho visto le loro piaghe brulicare di mosche, i loro tuguri infetti, i guardiani col fucile. Ho visto un mondo inimmaginabile di orrori, di dolore, di disperazione».
Follereau scoprì questo mondo di sofferenza in Africa, inviato speciaie suoe orme di Charles de Foucauld. giorno durante un safari, bloccato da un imprevisto, vide emergere dalla foresta gente con i corpi corrotti dalia malattia. Scioccato per l'incontro decide di dedicarsi da quel momento ai lebbrosi, che fino a poco prima neppure pensava esistessero ancora. Spenderà la sua vita in interminabili viaggi urlando al mondo il proprio sdegno per l'indifferenza verso questi sfortunati. Scriverà ai capi di Stato, terrà conferenze, scriverà articoli, libri e raccoglierà fondi per la cura di questi malati. Avrà sempre chiaro che la lebbra è figlia della povertà, dello sfruttamento, della guerra, e quindi si sconfigge solo combattendo le "altre lebbre": la denutrizione, l'indifferenza, l'egoismo, l'ingiustizia e, aggiungiamo, lo stigma sociale, tutte cose che fanno dei lebbrosi una «sottospecie umana condannata senza appello e senza amnistia».
Raoul Follereau svolse il suo lavoro a favore dei lebbrosi con il sostegno della moglie Madeleine Boudou, conosciuta in giovane età. 

martedì 25 gennaio 2022

#OutInChurch - Für eine Kirche ohne Angst


"Come Dio ci ha creati": nel documentario dell'ARD, 100 persone non eterosessuali al servizio della Chiesa cattolica in Germania hanno fatto parlare molto per il loro "coming out".

Un tema delicato, una richiesta di conversione nel modo di interagire con i fedeli in modo più inclusivo, nel linguaggio, negli ateggiamenti e nella prassi. 

Il punto di partenza e la luce per poter comprendere queste richieste deve sempre essere il messaggio evangelico letto con lo sguardo materno di una Chiesa sempre in cammino alla scoperta di se stessa.

Mercoledì 16 settembre 2020 il Papa accoglieva un gruppo di genitori con figli lgbt dell’associazione Tenda di Gionata dicendo: «La Chiesa non li esclude perché li ama profondamente». In questi giorni, nell’ambito del contesto ufficiale di un'udienza generale, il Papa ha ripetuto - Mai condannare un figlio, neanche quando maturi un orientamento omosessuale.

sabato 22 gennaio 2022

In silenzio Thich Nhat Hanh si congeda dal mondo


Thich Nhat Hanh, un monaco buddhista vietnamita considerato il più popolare maestro Zen al mondo, per decenni costretto all'esilio per il suo impegno pacifista, è morto in un tempio nel suo Paese, dove aveva fatto ritorno tre anni fa.
La notizia del decesso del religioso, che aveva 95 anni, è stata data da Plum Village, la sua organizzazione di monasteri diffusa a livello globale, specie in Occidente.

    Negli anni '60 e '70 il suo impegno contro la guerra lo aveva posto in rotta di collisione con i governi sia del Vietnam del Nord sia del Vietnam del Sud, oltre che con gli Stati Uniti, ed era stato costretto a lasciare il suo Paese. Soltanto nel 2005 il governo del Paese riunificato gli aveva dato il permesso di rientrare in patria per una visita.
    Il monaco buddhista ha quindi passato 39 anni in esilio, fondando la rete dei monasteri di Plum Village. Il più grande, nel sud-ovest della Francia vicino a Bordeaux, conta circa 200 monaci e monache e prima della pandemia di covid ospitava decine di migliaia di visitatori all'anno. Qui Thich Nhat Hanh passava la maggior parte del suo tempo, quando non era impegnato in conferenze e altri eventi pubblici in giro per il mondo. Altri monasteri della sua rete sono situati in Germania, Australia, Thailandia, Hong Kong e Stati Uniti.
    Thich Nhat Hanh è autore di circa 130 libri, un centinaio dei quali in inglese, dedicati in gran parte al concetto di "consapevolezza", sviluppata con la pratica della meditazione.
    Una condizione che non porta all'isolamento, ma al contrario ad un ruolo più attivo nel rapporto con il mondo. "La meditazione - diceva - non è una fuga dalla società, ma è un tornare a noi stessi e vedere quello che succede. Una volta che si vede, ci deve essere azione. Con la consapevolezza sappiamo cosa dobbiamo e non dobbiamo fare per aiutare". 
(ANSA).

giovedì 20 gennaio 2022

Colombia, ucciso ambientalista 14enne: difendeva le terre del popolo indigeno

Breiner David, ambientalista 14enne, è stato ucciso mentre difendeva le terre del suo popolo indigeno. È successo in Colombia, nel dipartimento rurale del Cauca: qui imperversano gruppi paramilitari e narcotrafficanti, in competizione fra loro per i corridoi della droga verso i porti del Pacifico. Il ragazzino, hanno denunciato i gruppi indigeni, è stato assassinato a colpi d’arma da fuoco. L’omicidio ha suscitato commozione e indignazione in tutto il Paese. Su Twitter, il presidente Ivan Duque ha parlato di una morte che “ci riempie di tristezza”.

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martedì 18 gennaio 2022

Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani

MARTEDÌ 18 GENNAIO

ore 20.30 presso la chiesa di S. Giovanni Battista - Villaggio Giardino di Arzignano
Incontro di preghiera con la Comunità serbo-ortodossa

GIOVEDÌ 20 GENNAIO

ore 20.30 presso la chiesa parrocchiale di Costabissara
Incontro con la comunità rumena 

VENERDÌ 21 GENNAIO

ore 20.30 presso la chiesa di San Francesco di Bassano del Grappa
Incontro ecumenico di preghiera 

SABATO 22 GENNAIO

ore 20.30 presso la chiesa dei SS. Felice e Fortunato di Vicenza
Veglia unitaria con tutte le Chiese e con mons. Vescovo

«In Oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo»
(Matteo 2,2)

DOMENICA 23 GENNAIO

ore 17.00 presso la chiesa di Sant’Antonio di Schio Celebrazione ecumenica con la presenza di un sacerdote ortodosso

LUNEDÌ 24 GENNAIO

ore 20.30 presso la chiesa arcipretale di San Bonifacio
Incontro di preghiera con la Comunità rumeno-ortodossa

MARTEDÌ 25 GENNAIO

ore 18.00 presso la chiesa serbo-ortodossa della Misericordia di Vicenza Incontro di preghiera con le Comunità ortodosse serba, moldavo-russa, rumena

Gli appuntamenti previsti rispettano le disposizioni igienico-sanitarie vigenti.


lunedì 17 gennaio 2022

Ricchi sempre più ricchi, poveri sempre più poveri

Durante la sessione di apertura dei lavori del World Economic Forum di Davos, è stato presentato e pubblicato sul sito di Oxfam, organizzazione impegnata nella lotta alle disuguaglianze, il rapporto 2021 “la Pandemia della disuguaglianza”.

Gabriela Bucher, direttrice di Oxfam International dichiara: «Già in questo momento i 10 super-ricchi detengono una ricchezza sei volte superiore al patrimonio del 40% più povero della popolazione mondiale, composto da 3,1 miliardi di persone, se anche vedessero ridotto del 99,993% il valore delle proprie fortune, resterebbero comunque membri titolati del top 1% globale». 

La Pandemia è ufficialmente denominata nel rapporto il virus della disuguaglianza, perché oltre ai problemi sanitari, le vite dei più vulnerabili, sono state devastate da diversi fenomeni (crisi climatica, fame, violenza di genere) che hanno provocato la perdita di una vita ogni 4 secondi ed il cui comune denominatore è stato individuato nella disuguaglianza di risposta all’emergenza.

Leggi il Rapporto Oxfam Italia

venerdì 14 gennaio 2022

David Sassoli

David ci aiuta a guardare il cielo - a volte così grande da spaventare, che mette le vertigini - lui che lo ha cercato sempre, da cristiano in ricerca eppure convinto, che ha respirato la fede e l’impegno cattolico democratico e civile a casa, con i tanti amici del papà e poi suoi, credenti impetuosi e appassionati come Giorgio La Pira o Mazzolari, come Davide Maria Turoldo, del quale porta il nome.

Credente sereno ma senza evitare i dubbi e gli interrogativi difficili, fiducioso nell’amore di Dio, radice del suo impegno, condiviso sempre con qualcuno, come deve essere, perché il cristiano come ogni uomo non è un’isola, ma ha sempre una comunità con cui vivere il comandamento dell’amatevi gli uni gli altri: gli scout, il gruppo della Rosa Bianca con Paolo Giuntella (Sophie e Hans Scholl, i leader della Weiss Rose erano per lui le stelle del mattino dell’Europa, uccisi dai nazisti per la loro libertà, tanto che quando fu eletto presidente onorò come un debito verso di loro ponendo un’enorme rosa bianca su sfondo europeo nel parlamento perché “la nostra storia è scritta nel loro desiderio di libertà”). Con tanti ha condiviso il suo I Care, – penso ad esempio alla Chiesa di Roma del febbraio 74 e di don Luigi Di Liegro - sempre unendo fede personale e impegno nella storia, iniziando dagli ultimi, dalle vittime che “hanno gli occhi tutti uguali”, pieno di rispetto e di garbo come suo carattere. C’è chi dice che il cristiano è un signore proprio perché cristiano, anche se nulla tenente, perché ha un tesoro di amore che lo rende tale. Un povero che rende ricchi gli altri.

mercoledì 5 gennaio 2022

Seguiamo la buona stella

«Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo» (Mt 2,2), dissero i Magi provenuti dall’Oriente. La stella «li precedeva» (Mt 2,9). La natura di questa stella è stata ripetutamente oggetto di discussione.

Era una cometa o una stella? Il Vangelo parla di un evento astronomico generico (in greco aster). Ma Giotto ritrasse una cometa nella Cappella degli Scrovegni dopo aver visto quella del 1301, verosimilmente la cometa di Halley che apparve anche nel 12 a.C. e che qualcosa di speciale ce l’ha davvero.

martedì 4 gennaio 2022

Religione a scuola, occasione di dialogo

Video

Ci piace, in proposito, ricordare le recenti parole di Papa Francesco: «Da sempre le religioni hanno avuto uno stretto rapporto con l’educazione che ci impegna a non usare mai il nome di Dio per giustificare la violenza e l’odio verso altre tradizioni religiose, a condannare ogni forma di fanatismo e di fondamentalismo e a difendere il diritto di ciascuno a scegliere e agire secondo la propria coscienza. Se nel passato, anche in nome della religione, si sono discriminate le minoranze etniche, culturali, politiche e di altro tipo, oggi noi vogliamo essere difensori dell’identità e dignità di ogni persona».

Queste parole di Papa Francesco ci paiono particolarmente significative anche per invitare ciascuno di voi a scegliere l’IRC: aderendo a questa proposta, manifestate il vostro desiderio di conoscenza e di dialogo con tutti, sviluppato a partire dai contenuti propri di questa disciplina scolastica.

Avvalersi delle opportunità offerte dall’Insegnamento della religione cattolica a scuola permette, inoltre, di incontrare degli insegnanti professionalmente qualificati e testimoni credibili di un impegno educativo autentico, pronti a cogliere gli interrogativi più sinceri di ogni alunno e studente e ad accompagnare ciascuno nel suo personale e autonomo percorso di crescita.

Dal messaggio CEI

sabato 1 gennaio 2022

MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO PER LA GIORNATA MONDIALE DELLA PACE

 


Ancora oggi, il cammino della pace, che San Paolo VI ha chiamato col nuovo nome di sviluppo integrale, rimane purtroppo lontano dalla vita reale di tanti uomini e donne e, dunque, della famiglia umana, che è ormai del tutto interconnessa. Nonostante i molteplici sforzi mirati al dialogo costruttivo tra le nazioni, si amplifica l’assordante rumore di guerre e conflitti, mentre avanzano malattie di proporzioni pandemiche, peggiorano gli effetti del cambiamento climatico e del degrado ambientale, si aggrava il dramma della fame e della sete e continua a dominare un modello economico basato sull’individualismo più che sulla condivisione solidale. Come ai tempi degli antichi profeti, anche oggi il grido dei poveri e della terra non cessa di levarsi per implorare giustizia e pace.

Tutti possono collaborare a edificare un mondo più pacifico: a partire dal proprio cuore e dalle relazioni in famiglia, nella società e con l’ambiente, fino ai rapporti fra i popoli e fra gli Stati.

Vorrei qui proporre tre vie per la costruzione di una pace duratura:
- il dialogo tra le generazioni, quale base per la realizzazione di progetti condivisi;
- l’educazione, come fattore di libertà, responsabilità e sviluppo;
- il lavoro per una piena realizzazione della dignità umana.

Si tratta di tre elementi imprescindibili per «dare vita ad un patto sociale», senza il quale ogni progetto di pace si rivela inconsistente.

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