sabato 30 aprile 2022

L'artista Frank Bölter ricorda con un origami l'odissea dei naufraghi

E’ affondato nel canale tra Procida e la terraferma il grande origami di carta con il quale l’artista tedesco Frank Bölter, aiutato da centinaia di bambini isolani, si è fatto portavoce ieri di un forte messaggio di integrazione e speranza, simboleggiando la fragilità delle imbarcazioni che ospitano i precari viaggi dei migranti dalle sponde dell’Africa all’Italia.
L'evento “La Flotta di Carta” é un’idea di Procida Capitale Italiana della Cultura, appuntamento di co-creazione collettiva aperto a tutti, con un tentativo di navigazione simbolico e performativo che si è concluso a metà strada rispetto all’ambizioso obiettivo di uno sbarco ai Campi Flegrei.
“Sono contento di aver lanciato, con la grande partecipazione dei bambini, il mio messaggio di accoglienza”, ha detto Bölter, che si è imbarcato indossando un vestito elegantissimo sul suo origami (lungo circa nove metri per due e mezzo di larghezza e altrettanti d’altezza), dopo averlo costruito in collaborazione con i piccoli studenti dell’istituto comprensivo Capraro di Procida e con la collaborazione degli studenti dell’Istituto Tecnico Nautico 

venerdì 29 aprile 2022

“E vidi un nuovo cielo e una nuova terra” (Ap 21,1)

Quest’anno il criterio tematico scelto è il testo dell’Apocalisse per indagarne alcuni degli aspetti più salienti e approfondire alcune questioni che segnano il nostro tempo. L'Apocalisse è un libro che offre delle chiavi interpretative per decifrare questo presente ambivalente, con coraggio, senso di responsabilità e con uno sguardo di speranza.

Sono quattro le prospettive principali attraverso le quali si articola la riflessione:
- biblico-esegetica, con gli appuntamenti di approfondimento sul testo di Apocalisse,
- antropologica-filosofica, per riflettere sul senso e le dimensioni del tempo,
- geopolitica, che si concentra sull’oggi e sull’invito di Apocalisse a leggere e vivere ogni tempo presente,
- linguistica e del pensiero critico, entrambe strettamente connesse a concetti chiave del nostro vivere, come libertà, scelta, coerenza e responsabilità.

Il programma

giovedì 28 aprile 2022

Yom Hashoah 2022: Giornata del ricordo dell'Olocausto

Dopo due anni di pandemia, l’Italia ebraica torna a riunirsi per commemorare insieme e di persona Yom HaShoah, il giorno del calendario ebraico in cui si ricordano le vittime della persecuzione nazifascista. Nelle sinagoghe delle diverse Comunità risuonano i nomi di chi è stato deportato nei lager e non è più tornato.
Nel Tempio maggiore di Milano, ad accompagnare la lettura da parte dei giovani della scuola ebraica della lunga e dolorosa lista sono state accese sei candele in ricordo dei sei milioni di ebrei uccisi nella Shoah. Chiamate ad accenderle, come negli anni passati, le Testimoni Liliana Segre e Miriam Linker. “Se guardo alle notizie attuali, non posso che dirmi preoccupata per l’aumento dell’antisemitismo”, ha sottolineato a margine della cerimonia la senatrice a vita a Pagine Ebraiche. Una preoccupazione condivisa dal rabbino capo rav Alfonso Arbib e dal presidente della Comunità ebraica milanese Walker Meghnagi, intervenuti nel corso della cerimonia curata dall’Associazione Figli della Shoah. “Dobbiamo ricordare che la Shoah non nasce dal nulla. C’è un prima e un dopo. Il prima è rappresentato da una lunghissima storia di antisemitismo e antigiudaismo: senza quello è difficile immaginare la Shoah”.

Leggi da Moked

lunedì 25 aprile 2022

Pax tibi, Marce, evangelista meus

La Festa di San Marco è una ricorrenza che da anni accompagna la storia di Venezia e che celebra il Santo patrono della città diventato il simbolo di Venezia e della sua immagine nel mondo.
La traslazione del corpo del santo a Venezia avvenne il 31 gennaio dell’828. Secondo la tradizione popolare, il corpo del santo fu trafugato da Alessandria D’Egitto e portato alla città lagunare, nascosto tra frutta e carne di maiale, impura per i musulmani, in una nave diretta a Venezia da due mercanti veneziani Rustico da Torcello e Bono o Tribuno da Malamocco, con l’aiuto di un servo di nome Basilio.
Giunte in città non trascorse molto tempo prima che il Doge fece costruire, nell’828, la prima chiesa dedicata all’Evangelista che andò a sostituire l’esistente cappella in onore del Santo bizantino Teodoro. La prima versione della basilica di San Marco.
Il legame tra Venezia e San Marco è testimoniato non solo dalle leggende popolari, ma anche dalla stessa iconografia dell’Evangelista, cioè quella del leone alato con un libro che riporta la scritta in latino: Pax tibi Marce evangelista meus, diventato icona della Repubblica di Venezia.
Secondo un’antica leggenda, mentre San Marco navigava verso Alessandria D’Egitto, si imbatté in una tempesta e cercò riparo in una capanna di pescatori nei pressi di Venezia, vicino a Rialto. Addormentatosi gli apparve in sogno un angelo, rappresentato da un leone alato, che esclamò: “Pace a te, Marco, mio evangelista. Qui riposerà il tuo corpo”. Il mattino seguente, Marco, raccontò il sogno ai pescatori veneziani e poi salpò continuando il suo viaggio verso l’Egitto con il fine di convertire i non fedeli e fondare una sede cristiana proprio in quel luogo dove, invece, venne ucciso.

Da un  racconto che coinvolge Orlando, Tancredi e la giovane fanciulla Vulcania, proviene la tradizione della festa del bocolo. quella volta il bocciolo di rosa, simbolo dell'amore che sta per aprirsi alla vita e al sole, viene offerto alle fidanzate nel giorno di San Marco, patrono della città di Venezia.

domenica 24 aprile 2022

In marcia, per dare voce alla pace

La via della pace
Incontro di riflessione e proposta alla vigilia della Marcia PerugiAssisi della pace e della fraternità

“Fermatevi! La guerra è una follia”

Intervengono tra gli altri:

Stefania Proietti, Sindaco di Assisi e Presidente della Provincia di Perugia
fra Marco Moroni, Custode del Sacro Convento di San Francesco d’Assisi
Marco Tarquinio, Direttore di Avvenire
Cecilia Strada, Responsabile comunicazione ResQ
Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo Metropolita di Bologna
Dacia Maraini, scrittrice
Marco Pedroni, Presidente di Coop Italia
Giuseppe Giulietti, Presidente FNSI, fondatore Articolo 21
Bianca Pomeranzi, già membro del Comitato delle Nazioni Unite per l’eliminazione delle discriminazioni contro le donne (Cedaw)
Andrea De Domenico, Vicedirettore dell’ufficio per il coordinamento degli affari umanitari delle Nazioni Unite in Palestina (Ocha)
p. Renato Kizito Sesana, Fondatore Comunità di Koinonia (Nairobi)
Laura Nota, Direttrice del Laboratorio di ricerca e intervento per l’orientamento alle scelte dell’Università di Padova
Marco Mascia, Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca”, Università di Padova
fra Giulio Cesareo, Responsabile dell’Ufficio Comunicazione del Sacro Convento di San Francesco d’Assisi

Introduce e coordina:
Flavio Lotti, Coordinatore del Comitato promotore della Marcia PerugiAssisi

sabato 23 aprile 2022

Pasqua Ortodossa, un augurio di vera pace

La chiesa di Lukashivka era sopravvissuta alla seconda guerra mondiale e agli anni più austeri dell'Unione Sovietica, adesso è praticamente distrutta. Le sue campane sono cadute su un terreno disseminato di bossoli di munizioni e barattoli di carne russa in scatola. Rimane un supporto per le candele, una teiera ammaccata, un colino per la pasta ed un crocifisso attaccato a quela che resta di una parete. All'esterno, la parte alettata di un razzo è conficcata nel fango.

Le tragedie che viviamo in questo momento, particolarmente la guerra in Ucraina così vicina a noi, ci richiamano l’urgenza di una civiltà dell’amore. Nello sguardo dei nostri fratelli e sorelle vittime degli orrori della guerra, leggiamo il bisogno profondo e pressante di una vita improntata alla dignità, alla pace e all’amore.

Che sia per tutti una Pasqua di Resurrezione

venerdì 22 aprile 2022

Earth day, un appello a investire nel pianeta

Il 22 aprile tutto il mondo celebra la Giornata della Terra, l’Earth Day, che da 52 anni mobilita milioni di persone di ogni continente per la tutela della nostra casa comune. “Investire nel nostro pianeta” è il tema del 2022. Tra le finalità c’è quella di indicare soluzioni per combattere il cambiamento climatico e incentivare tutti, governi, cittadini e imprese, a fare la propria parte. La Giornata della Terra nasce negli Stati Uniti. Nel 1970 si svolge la prima edizione, con la mobilitazione di oltre 20 milioni di persone per chiedere maggiore protezione per il pianeta.

Durante il suo Pontificato, Papa Francesco ha lanciato numerosi appelli a sostegno della salvaguardia della Terra. In particolare, nell’enciclica Laudato si’ , il Pontefice mette in guardia dalle drammatiche conseguenze dell’inquinamento e da quella “cultura dello scarto” che sembra trasformare il pianeta “in un immenso deposito di immondizia”. Dinamiche che si possono contrastare adottando modelli produttivi diversi, basati sul riutilizzo, il riciclo, l’uso limitato di risorse non rinnovabili. Anche i cambiamenti climatici, sottolinea il Papa nell’enciclica, sono “un problema globale”, con gravi “implicazioni ambientali, sociali, economiche, distributive e politiche”. La via indicata da Francesco è quella che porta ad avere “una opzione preferenziale per i più poveri”: l’ecologia integrale, “inseparabile dalla nozione di bene comune”, deve diventare un nuovo paradigma di giustizia.


Siamo chiamati a ritrovare il senso del sacro rispetto per la terra, perché essa non è soltanto casa nostra, ma anche casa di Dio. 

 (Papa Francesco, udienza generale del 22 aprile 2020)”

Leggi da VaticanNews

giovedì 21 aprile 2022

Festival Biblico apocalittico in arrivo

Dal 5 al 29 maggio 2022 il Festival Biblico – promosso da Diocesi di Vicenza e Società San Paolo – tornerà dal vivo con un programma di oltre 150 eventi......Guarda il video

venerdì 15 aprile 2022

Venerdì santo nel crocevia di Ramadan e Pesach

Il Ramadan iniziato il 2 aprile, la settimana santa il 15 aprile, la Pasqua cattolica e protestante celebrate il 17 aprile e, infine, la Pasqua ortodossa il 24 aprile. Questo rende la Città Vecchia di Gerusalemme una destinazione per migliaia di fedeli delle tre religioni monoteiste.


Tanti motivi per tenere alto l'obiettivo della pace, che invece sembra svanire dietro gli egoismi di parte.
Per questo tenere lo sguardo al crocefisso e ai tanti crocefissi della storia è più che mai urgente, come ci invita a fare papa Francesco nella via Crucis di oggi.

Nel corso del Venerdì santo non viene celebrata l'eucaristia e le campane delle chiese tacciono in segno di lutto. Ogni parrocchia organizza una via crucis, cioè una commemorazione del percorso compiuto da Cristo sulla via del Golgota. Dopo due anni di restrizioni, dovute alla pandemia di Coronavirus, quest'anno sarà possibile tornare alla tradizione, pur con alcune limitazioni e cautele.  

La via crucis è composta da "stazioni", cioè soste devozionali che ricordano specifici momenti del cammino di Gesù verso il luogo della sua crocifissione. Quando si diffuse questa tradizione, nel corso del secolo XII, non avevano un numero definito e uguale per tutti. Solamente nel 1731 l'autorità ecclesiastica uniformò tipologia e numero delle stazioni. In questo momento ne furono incluse anche di dedicate a momenti non presenti nei Vangeli, ma accolti dalla prassi popolare. 

Papa Francesco lascerà piazza San Pietro e presiederà l'evento in mondovisione dal Colosseo. La sua via crucis vedrà come protagonisti coppie giovani e anziane, famiglie segnate dalla sofferenza delle malattia o impegnate nella missione. Ha suscitato molte polemiche aver scelto due operatrici sanitarie, una di nazionalità russa e l'altra ucraina, per portare la croce. In un mondo polarizzato che sembra aver bisogno di estremizzare lo scontro, si fa fatica a capire come la guerra sia l'annientamento dell'umano e come sia urgente smascherare la follia del conflitto che mette i fratelli uno contro l'altro.

"Riconosciamo
il tuo corpo martoriato in tanti nostri fratelli e sorelle,
la violenza che hai subito in chi è perseguitato,
il tuo abbandono nello strazio di chi viene ucciso.

Tu, che hai voluto vivere in una famiglia,
guarda con benevolenza le nostre famiglie:
esaudisci le preghiere,
ascolta i lamenti,
benedici i propositi,
accompagna il cammino,
sostieni le incertezze,
consola gli affetti feriti,
infondi il coraggio di amare,
concedi la grazia del perdono,
rendile aperte ai bisogni degli altri
".

domenica 3 aprile 2022

Yemen, l'Arabia Saudita annuncia un cessate il fuoco per "un Ramadan di pace"

 

La coalizione guidata dall'Arabia Saudita che sostiene il governo yemenita contro i ribelli Huthi ha annunciato un cessate il fuoco da oggi, durante il mese di digiuno del Ramadan, mentre colloqui di pace sono attesi a Riad.

“La coalizione annuncia la cessazione delle operazioni militari in Yemen a partire dalle 06:00 (03:00 ora italiana) di mercoledì 30 marzo 2022”, si legge in una dichiarazione rilasciata dall'agenzia di stampa saudita. Questo cessate il fuoco “coincide con l'inizio delle consultazioni tra yemeniti, con l'obiettivo di creare le condizioni favorevoli affinché il mese sacro del Ramadan si svolga in pace”, ha aggiunto il comando della coalizione nel suo comunicato.

Il Ramadan inizia con l’arrivo del mese di aprile in tutto il mondo musulmano. Riad ospiterà i colloqui sotto l'egida del Consiglio di cooperazione del Golfo, che riunisce sei Paesi, ma senza la partecipazione degli Huthi, i quali si rifiutano di entrare nel territorio “nemico”. “Sono molto grato per il sostegno unanime espresso agli sforzi delle Nazioni Unite per un'immediata de-escalation e una soluzione politica del conflitto”, aveva twittato prima dell'annuncio del cessate il fuoco l'inviato delle Nazioni Unite per lo Yemen, Hans Grundberg.

Auguriamo a tutti un buon inizio del mese sacro. 

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Leggi la sura che prescrive il digiuno

sabato 2 aprile 2022

2% del PIL per le spese militari

In effetti, ha suscitato qualche forma di dibattito la questione di portare le spese militari al 2% del PIL in Italia. Si tratta di adeguare il nostro impegno a quello delle altre nazioni e tenere fede ad un accordo. Per non far la figura della solita Italia su cui non si può fare affidamento...

Un accordo importante, perchè, nel mondo antico, qual è il nostro, per ottenere la pace, bisogna prepararsi alla guerra. La miglior difesa è l'attacco, bisogna mostrare i muscoli per farsi rispettare... frasi fatte, ma sempre belle, soprattutto per l'industria delle armi che non va mai in crisi, neanche in tempo di pandemia o di recessione.

Io sono d'accordo. Spendiamo anche più del 2% del PIL per la risoluzione dei problemi legati alle armi e per la soluzione dei conflitti.

Partiamo dall'educazione: insegnamo a scuola la soluzione nonviolenta dei conflitti e istruiamo fin dai più piccoli sulle tecniche di difesa popolare nonviolenta. Nessuno può governare un paese la cui volontà è fissata sul mantenimento dei diritti umani fondamentali, in cui ci sia una stampa libera e capace di smascherare le storture del potere. Insegnamo il boicottaggio di multinazionali che non rispettino i diritti delle persone, in modo da non doverci trovare legati mani e piedi a sistemi iniqui e corrotti. Insegnamo il rispetto dell'ambiente e il valore della cultura, che sono vittime collaterali in ogni sistema di guerra.

L'industria delle armi va riconvertita. Spendiamo il 2% del PIL per bonificare i terreni da bombe e mine, per ricostruire le città e le infrastrutture distrutte, per fornire protesi a chi ha perso gli arti, per curare chi è rimasto ferito e contaminato durante le guerre. Ci sono luoghi nel mondo in cui, per decenni dopo la fine della guerra, la popolazione continua a morire a causa di mine e bombe inesplose o per le conseguenze distruttive degli scontri.

Qualcuno dirà che in caso di attacco ci troveremmo disarmati contro il nemico.
Allora io chiedo se, affrontare il "nemico" o l'avversario, il contendente, chi avanza pretese ingiuste nei nostri confronti, con le armi, sia meno tragico e abbia conseguenze più contenute rispetto ad affrontare le controversie con il ricorso alle ragioni e al diritto.
Chiedo se il termine "escalation" sia chiaro a tutti e se tutti vedono oggi che cosa comporti la guerra in termini di uccisioni di civili, separazione di famiglie, distruzione di ospadali, ponti, scuole, strade, chiese, edifici pubblici, siti culturali, vite di animali, ambiente... 

La guerra è la sospensione del senso di umanità. Non dovremmo mai consentirla.
Impariamo a gestire i violenti in modo da risvegliare la loro umanità. Questo è l'unico investimento possibile.

I soldati professionisti e chi vive usando le armi, dovrebbero essere riconvertiti in professionisti della ricostruzione, della cura alle persone e al territorio. C'è tanto lavoro da fare, un duro lavoro. La protezione civile della popolazione senza altri obiettivi.

Utopia?
Basta analizzare con onestà l'andamento degli interventi armati di cui abbiamo ricordo. Gli interventi armati hanno migliorato le condizioni di vita della popolazione? Hanno risolto i motivi delle contese? Sono una abbinata vincente con i concetti di pace, prosperità e democrazia?
Forse è più utopista (o cinico) chi porta avanti questa vecchia logica dello scontro armato come unica soluzione possibile.

Campagna di Azione Nonviolenta 

Giornata mondiale per la consapevolezza sull'autismo

1 bambino su 77 ne è affetto


Una ricorrenza annuale che ha lo scopo di mantenere alta l'attenzione e la sensibilità sulla condizione che riguarda la vita di tante famiglie e persone, e richiama l'attenzione sulle risposte che la società e le istituzioni stesse possono dare per migliorare la loro condizione.

La fontana dei Dioscuri, al centro della piazza del Quirinale e l'intera facciata di palazzo Madama a Roma illuminati di blu per accendere una luce su questo tema che non deve essere limitata a un giorno all'anno. Il blu intenso - colore di speranza - su monumenti e palazzi di tutta Italia e nel mondo.

Blu, anche il palazzo del ministero dell'Istruzione, che ha inviato una circolare a tutti gli istituti, "invitando a momenti di condivisione del tema nelle scuole", il tema di "una scuola più inclusiva, per tutti e di tutti", perché è proprio nel percorso scolastico che i ragazzi affetti da questa patologia incontrano altri studenti, interagiscono e si formano per affrontare l'età adulta: con appunto "consapevolezza" nell'essere come tutti gli altri nei desideri, la volontà di crescere e di migliorarsi nelle relazioni sociali, e di sentirsi "compiuti" come persone. Scuola come laboratorio di crescita relazionale ed affettiva, che completa - se inclusiva - il cerchio del nucleo familiare e genitoriale che accoglie e fa sentire importante un bambino che rientra nello spettro autistico.

"La nostra scuola ha una grande tradizione di inclusione – così in una nota a tutti gli istituti d'Italia del ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi – ma la Giornata del 2 Aprile ci ricorda, che l'impegno per garantire i diritti di ogni bambina e di ogni bambino non deve fermarsi mai: la scuola è il battito della comunità: se costruiamo insieme una scuola accogliente poniamo le basi per una società di pari opportunità".

Da RaiNews

venerdì 1 aprile 2022

Promuovere la guarigione delle ferite e la riconciliazione

Papa Francesco incontra i nativi americani sopravvissuti alle scuole residenziali

Sarà intorno ai giorni di Sant’Anna, che si celebra il 26 luglio, che Papa Francesco farà il viaggio in Canada per visitare i nativi americani nei loro territori e chiedere perdono per i drammi successi nelle scuole residenziali. Lo lascia intendere lo stesso Papa Francesco, nell’udienza finale concessa ai gruppi di nativi americani che da lunedì si sono succeduti in un dialogo con il Papa. Sant’Anna, perché proprio per Sant’Anna c’è una certa devozione. Sant’Anna, per superare il dolore e la vergogna per gli abusi, e guardare al futuro.

Dopo un momento di preghiera iniziale, Papa Francesco sottolinea di essere stato colpito dalla preghiera dei nativi americani, in particolare dalla saggezza che chiede di pensare ad una azione non nel presente, ma nella prospettiva di sette generazioni, perché “il legame tra gli anziani e i giovani è indispensabile, va coltivato e custodito perché permette di non vanificare la memoria e di non smarrire l’identità, e quando si salvaguardano la memoria e l’identità migliora l’umanità”.

E poi, Papa Francesco ama che i nativi americani si siano considerati come rami di un albero, che hanno radici profonde, i cui frutti sono “ la cura per il territorio, inteso non come un ben e da sfruttare ma come un dono dal cielo, che custodisce la memoria degli antenati che vi riposano ed è uno spazio vitale, in cui cogliere relazioni con specie viventi e con casa comune che abitiamo, e ciò vi porta a cercare autonomia interiore ed esteriore, a nutrire amore per la famiglia”.

Ma questo albero che porta frutto “ ha subito una tragedia, quella dello sradicamento, la catena che ha tramandato conoscenze è stata spezzata dalla colonizzazione che senza rispetto ha strappato voi dall’ambiente vitale e ha provato a uniformarvi ad un’altra identità”.

Riprenda il dialogo, ma non dimentichiamo le altre 33 guerre

Il 4 marzo Don Luigi Ciotti, a Bari per parlare di lavoro "che dà dignità alle persone", non ha potuto non parlare della guerra in Ucraina. "Il dialogo - ha detto - è fondamentale, la pace deve essere ricostruita ma ognuno si assuma la propria parte di responsabilità. 

E' molto bello vedere la mobilitazione che si sta creando per non lasciare soli i nostri fratelli e sorelle di questo popolo che ci è profondamente vicino. C'è un conflitto però - ha evidenziato - che auguro a tutti, ed è il conflitto con la propria coscienza, prendere coscienza che i cambiamenti che sogniamo o desideriamo hanno bisogno di ciascuno di noi, dobbiamo avere anche noi il coraggio di avere più coraggio". 

Il presidente di Libera ha poi ricordato: "In questi ultimi due anni tutti a parlare di pace ma era una pace armata, perché durante il periodo del Covid, tutti preoccupati per questa pandemia che ci ha toccato, le spese per le armi sono fortemente aumentate, mentre sono diminuite le spese per il sociale, per l'istruzione nel mondo, le spese militari guarda caso nel momento drammatico sono aumentate. Questa guerra ora ci tocca da vicino, ma vi prego di non dimenticare anche le altre 33 guerre che ci hanno accompagnato in questi anni e di cui nessuno parla. Lì ci sono altre migliaia di persone coinvolte".

Africa
Burkina Faso (scontri tra etnici), Egitto (guerra contro militanti islamici ramo Stato Islamico), Libia (guerra civile in corso), Mali (scontri tra esercito e gruppi ribelli), Mozambico (scontri con ribelli RENAMO), Nigeria (guerra contro i militanti islamici), Repubblica Centrafricana (spesso avvengono scontri armati tra musulmani e cristiani), Repubblica Democratica del Congo (guerra contro i gruppi ribelli), Somalia (guerra contro i militanti islamici di al-Shabaab), Sudan (guerra contro i gruppi ribelli nel Darfur), Sud Sudan (scontri con gruppi ribelli)

Asia
Afghanistan (Talebani hanno preso il potere ad Agosto 2021), Birmania-Myanmar (guerra contro i gruppi ribelli), Filippine (guerra contro i militanti islamici), Pakistan (guerra contro i militanti islamici), Thailandia (colpo di Stato dell’esercito Maggio 2014)

Europa
Cecenia (guerra contro i militanti islamici), Daghestan (guerra contro i militanti islamici), Ucraina (guerra della Russia e i secessionisti dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk e dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Lugansk), Artsakh ex Nagorno-Karabakh (scontri tra esercito Azerbaijan contro esercito Armenia e esercito del Artsakh (ex Nagorno-Karabakh)

Medio Oriente
Iraq (guerra contro i militanti islamici dello Stato Islamico), Israele (guerra contro i militanti islamici nella Striscia di Gaza), Siria (guerra civile), Yemen (guerra contro e tra i militanti islamici)

Americhe
Colombia (guerra contro i gruppi ribelli), Messico (guerra contro i gruppi del narcotraffico)

Vedi: Guerrenelmondo

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