lunedì 13 ottobre 2025
Peace 2025
domenica 12 ottobre 2025
Marcia Perugiassisi per la pace e la fraternità
La Marcia PerugiAssisi da 64 anni segna una lunga storia d’impegno per la pace e i diritti umani. Una storia fatta di centinaia di migliaia di donne e uomini di tante generazioni e di ogni età.
Il titolo di quest'anno è "Immagine all the people", immagina tutte le persone vivere insieme in pace e fraternità. In un mondo devastato dall’individualismo, dall’egoismo e dall’indifferenza che uccide e lascia uccidere, mentre lo scontro di interessi alimenta spietate guerre di ogni genere, mentre guerre sanguinose si accaniscono ferocemente contro bambini, donne, malati e anziani, in un mondo intriso di violenza, pieno di muri e confini, mentre si accelera un’incontrollata corsa al riarmo, di fronte ai segni sempre più marcati della “terza guerra mondiale”, noi vogliamo reagire con “un nuovo sogno di fraternità e amicizia sociale”.
Al mondo dell’inevitabile, della guerra inevitabile, della corsa al riarmo inevitabile, dello scontro inevitabile, della competizione inevitabile, delle disuguaglianze inevitabili, dello sfruttamento inevitabile noi rispondiamo con la fraternità e l’amicizia sociale.
Dal Sito
E’ una marcia PerugiAssisi “che non si vedeva dal 2001 quando ci fu pochi giorni dopo l’invasione dell’Afghanistan seguita all’attacco alle Torri gemelle” quella di oggi. A dirlo è Flavio Lotti, da sempre organizzatore dell’evento, interpellato dall’ANSA. “E’ un fiume di gente, 14 chilometri ininterrotti da Perugia ad Assisi” ha aggiunto. “Tutti quelli che amano la pace non possono che essere felici di questa partecipazione” ha sottolineato Lotti.
Parolin: «Sia fatta giustizia per tutti i popoli»
“Continuiamo a ritenere che quella dei due Stati per due popoli sia la formula che può aiutare a risolvere i problemi e i rapporti tra ebrei e palestinesi ed è perfettamente in linea con quando noi abbiamo sempre chiesto”: lo ha affermato il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, parlando ad Assisi dove ha per presieduto la celebrazione eucaristica in occasione della memoria liturgica di San Carlo Acutis.
sabato 11 ottobre 2025
Papa Leone XIV, appello ai potenti: "Abbiate l'audacia del disarmo"
"È una parola rivolta ai potenti del mondo", ha spiegato. "Abbiate l'audacia del disarmo!". Ma è anche, ha aggiunto, "una parola rivolta a ciascuno di noi, perché da disarmare è prima di tutto il cuore. Se non c'è pace in noi, non daremo pace".
Riprendendo le parole di Gesù ai discepoli - "I grandi del mondo si costruiscono imperi con il potere e il denaro, ma voi non fate così'" - il Papa ha proposto una conversione dello sguardo: "Guardare il mondo dal basso, con gli occhi di chi soffre, non dall'alto dei potenti".
venerdì 10 ottobre 2025
10 ottobre – Giornata mondiale contro la pena di morte
Maria Corina Machado, premio Nobel per la pace
giovedì 9 ottobre 2025
"Dilexi te" di Papa Leone XIV: l'amore per i poveri
mercoledì 8 ottobre 2025
Una tregua per respirare
sabato 4 ottobre 2025
Sarà Sarah Mullally il 106° Arcivescovo di Canterbury: la prima volta per una donna
L’arcivescovo di Canterbury rappresenta da sempre la massima autorità spirituale della Chiesa anglicana, un ruolo nato nel 597 con il monaco Agostino di Canterbury, inviato da papa Gregorio Magno per fondare la Chiesa in Inghilterra. Storicamente, l’arcivescovo è primus inter pares (primo tra pari) tra i primati anglicani di tutto il mondo, ha importanti funzioni liturgiche nazionali come l’incoronazione dei sovrani britannici, e guida spiritualmente milioni di fedeli in oltre 165 paesi. Dal XVI secolo, con lo Scisma anglicano e l’Atto di Supremazia di Enrico VIII, l’arcivescovo guida una Chiesa nazionale indipendente da Roma, con il sovrano inglese come governatore supremo della Chiesa d’Inghilterra.
Il percorso verso la presenza femminile nelle alte cariche della Chiesa anglicana ha radici relativamente recenti. Fu solo nel 1994 che la Chiesa anglicana ordinò le prime donne sacerdotesse, mentre nel 2015 Sarah Mullally stessa divenne la prima donna vescovo di Londra, rompendo un altro storica barriera. La sua nomina a arcivescovo di Canterbury segna quindi un momento epocale in cui una leadership tradizionalmente maschile si apre con decisione alla piena inclusione delle donne anche ai livelli più alti.
La carriera di Mullally è inoltre esemplare per la sua vita prima del sacerdozio: è stata un’infermiera oncologica e capo infermiera del governo inglese, ruolo nel quale ha incarnato la sua visione del lavoro sanitario come riflesso dell’amore divino. La sua elezione arriva in un momento delicato per la Chiesa d’Inghilterra, impegnata a superare divisioni interne e scandali, rappresentando una svolta di speranza per un cammino rinnovato.
Questa scelta storica non tocca solo la Chiesa inglese: la Comunione anglicana, con milioni di fedeli nel mondo, osserva con attenzione questa svolta che può aprire la strada a una crescente valorizzazione del ruolo femminile anche in altre realtà cristiane tradizionali.
Leggi da Avvenirevenerdì 3 ottobre 2025
Il 4 ottobre, San Francesco, è tornata festa nazionale
mercoledì 1 ottobre 2025
Il grido della terra non sia moda passeggera, passare a una conversione ecologica
Messaggio nel giorno di Yom Kippur
sabato 27 settembre 2025
Genocidio in Sudan: La tragedia dimenticata dal mondo
venerdì 26 settembre 2025
Festival Francescano “Il Cantico delle Connessioni”
lunedì 22 settembre 2025
21 settembre 2025: Giornata Mondiale della Pace - Act now for a peaceful world
domenica 21 settembre 2025
Oggi i funerali di Charlie Kirk
Dimostrami che ho torto
Lo slogan "Prove me wrong" di Charlie Kirk, che significa "Dimostrami che ho torto," era il format di successo che utilizzava nei suoi dibattiti pubblici, in particolare nei campus universitari. Questo slogan esprimeva la sua sfida aperta al confronto diretto con chi non era d'accordo con lui, invitando gli altri a portargli prove che smentissero le sue posizioni politiche e culturali. Kirk usava questo approccio per convincere gli scettici e trovare nuovi sostenitori, proponendo un dialogo vivace anche con gli avversari, come parte della sua strategia per diffondere le idee del conservatorismo americano e del trumpismo tra i giovani. Inoltre, sottolineava che il dialogo e il confronto erano essenziali per evitare che il dissenso sfociasse in violenza, come lui stesso ha detto: "Quando le persone smettono di parlare, è allora che scoppia la guerra civile".
La morte di Kirk ci spinge a riscoprire l'urgenza che il dialogo vinca sull'intolleranza.
venerdì 19 settembre 2025
Dalla Chiesa di San Gennaro a Napoli
giovedì 18 settembre 2025
La tomba delle lucciole: un manifesto poetico contro la guerra torna al cinema
lunedì 15 settembre 2025
Settimana Europea della Mobilità 2025: Mobilità per Tutti, Un Futuro Sostenibile e Accessibile
venerdì 12 settembre 2025
Il 12 e 13 settembre il World Meeting of Human Fraternity
mercoledì 10 settembre 2025
La situazione dimenticata del Congo
lunedì 8 settembre 2025
L'8 settembre a Vicenza
L’8 settembre 2025 a Vicenza si rinnova la tradizionale festa della natività di Maria con una processione molto sentita che parte da piazza Duomo per arrivare al Santuario di Monte Berico, luogo simbolo della devozione mariana della città. Quest’anno la celebrazione ha un significato speciale, anticipando il sesto centenario delle apparizioni mariane a Monte Berico, che si celebrerà nel 2026.
La processione è partita domenica 7 settembre nel tardo pomeriggio, accompagnata dalla fanfara storica ANA e dalla squadra Élite Rangers Rugby Vicenza, con un seguito di fedeli e cittadini che si è ampliato lungo il percorso nel centro storico fino a raggiungere il Santuario. Il momento culminante è stato l’arrivo in piazzale della Vittoria e la partenza verso il santuario con la recita del Rosario e la guida del vescovo mons. Giuliano Brugnotto.
Il vescovo ha sottolineato il tema dell’“Anno Santo Pellegrini di speranza”, evidenziando come la Madonna di Monte Berico rappresenti speranza, consolazione e rinnovamento per la comunità, le famiglie, i giovani e le fasce più fragili. L’attenzione è rivolta anche alla tutela dell’ambiente e al dialogo tra diverse confessioni religiose, in vista del giubileo mariano del 2026.
La celebrazione dell’8 settembre include una messa solenne presieduta dal vescovo, prevista alle 11 del mattino, e un’apertura straordinaria della Basilica di Monte Berico durante tutta la notte tra il 7 e l’8 settembre, per accogliere i pellegrini provenienti da tutta la provincia. Questa apertura notturna è stata voluta dal priore padre Carlo Rossato, per rafforzare il messaggio di speranza legato alla figura di Maria.
domenica 7 settembre 2025
I 100 anni di don Benzi, lo «scarabocchio di Dio» che capovolse il mondo
venerdì 5 settembre 2025
Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis: due giovani santi, modelli per il nostro tempo
giovedì 4 settembre 2025
“Da uno sguardo”: cortometraggi degli studenti contro la violenza sulle donne
martedì 2 settembre 2025
Control arms
sabato 30 agosto 2025
Appello di cattolici, ebrei e musulmani: «Nel nome di Dio, basta odio»
martedì 26 agosto 2025
Ganesha Caturthi
La festa di Ganesha Caturthi, celebrata oggi 26 agosto 2025, è una festa indiana molto sentita che commemora la nascita di Ganesha, una divinità molto popolare nel pantheon indù. Ganesha è il Dio che rimuove gli ostacoli ed è invocato a scopo propiziatorio prima di iniziare qualsiasi attività, rito o lavoro. È considerato il signore della saggezza e della forza spirituale, che aiuta i credenti a superare difficoltà e ostacoli nella vita.
Spiritualmente, la festa rappresenta la rinascita e la creazione di un nuovo universo, simbolizzata dal suono sacro "om" da cui Ganesha stesso sarebbe emerso. Attraverso il culto di Ganesha, i devoti cercano di sviluppare qualità spirituali che portano saggezza, forza e rimozione degli ego negativi. Durante la festa, si offrono dolci speciali e si adorano statue di Ganesha, spesso immerse simbolicamente nelle acque per simboleggiare la purificazione e il rinnovamento.
La festa è un momento di gioia, devozione e condivisione, celebrato con preghiere, processioni e canti devozionali. Per i credenti, Ganesha è il primo a essere adorato in ogni preghiera e il suo nome è pronunciato come buon auspicio prima di ogni nuova impresa, rendendo questa festa particolarmente importante per ricevere la sua benedizione e iniziare con successo nuove attività spirituali e materiali.
sabato 23 agosto 2025
Global Sumud Flotilla: un viaggio di solidarietà e resistenza
mercoledì 20 agosto 2025
22 agosto giornata di digiuno e preghiera per la pace
mercoledì 6 agosto 2025
Hiroshima 80 anni dopo
Il 6 agosto 2025 si celebrano gli 80 anni dal bombardamento atomico di Hiroshima, uno degli eventi più devastanti del Novecento che ha cambiato per sempre la storia dell’umanità e il volto del Giappone. Alle 8:15 di quella mattina del 1945, la bomba “Little Boy” sganciata dall’aeronautica militare statunitense distrusse il 90% degli edifici della città e uccise all’istante circa 70.000 persone, con altre decine di migliaia che morirono nei mesi successivi per le conseguenze delle radiazioni. Il 9 agosto toccò a Nagasaki, portando il totale delle vittime a oltre 200.000 civili.
Le commemorazioni di oggi
In occasione dell’anniversario, Hiroshima si è fermata con un minuto di silenzio esattamente alle 8:15, accompagnato dal rintocco della campana della Pace nel Parco del Memoriale, simbolo universale contro la guerra nucleare. Migliaia di persone, tra studenti, rappresentanti di oltre 120 Paesi e i pochi sopravvissuti rimasti (gli hibakusha), si sono radunate per deporre fiori, lanciare colombe bianche e rinnovare l’appello per un mondo senza armi atomiche.
La serata di Hiroshima si illumina ogni anno grazie alla cerimonia delle lanterne galleggianti (tōrō nagashi): migliaia di lanterne di carta con messaggi di pace vengono affidate alle acque del fiume Motoyasu, in una tradizione di origine buddhista che unisce commossa memoria e speranza per il futuro. Queste pratiche sono spesso guidate dai monaci buddhisti, custodi della memoria e della spiritualità del lutto e della rinascita. Alcuni monaci hanno ricordato come “l'empatia per ogni vita sia la vera risposta al terrore atomico”, invitando i giovani del mondo a custodire la pace dentro e fuori di sé.
Il messaggio di Papa Leone XIV
In questo anniversario, anche Papa Leone XIV si è rivolto ai giovani e al mondo intero, rinnovando il suo appello “contro l’uso delle armi e per le vie del dialogo fraterno”. Durante l’udienza generale, ha dichiarato:
“A 80 anni dal bombardamento nucleare della città di Hiroshima, seguito tre giorni dopo da quello di Nagasaki, assicuro la mia preghiera per chi ha subito effetti fisici, psicologici e sociali da quell’evento. Quei tragici fatti costituiscono un monito universale contro la devastazione causata dalle guerre e, in particolare, dalle armi nucleari. Auspico che nel mondo contemporaneo, segnato da forti tensioni e sanguinosi conflitti, l’illusoria sicurezza basata sulla minaccia della reciproca distruzione ceda il passo agli strumenti di giustizia, al dialogo e alla fiducia nella fraternità”.
Papa Leone ha invitato in particolare i giovani a essere “artigiani di pace”, capaci di ascoltare, perdonare e fare il primo passo. Solo una scelta consapevole dell’amore e della fraternità può preparare un futuro in cui “la vita può davvero fiorire”.
Una memoria che parla al futuro
Gli 80 anni della bomba su Hiroshima sono molto più che un ricordo: sono un appello a non ripetere gli errori del passato. Il mondo di oggi, segnato da nuove tensioni e guerre, ha bisogno di giovani che siano portatori di memoria e di pace.
domenica 3 agosto 2025
La lezione di "bellezza" dei giovani del mondo
Venticinque anni dopo lo storico evento con Giovanni Paolo II, all'alba del nuovo millennio, la spianata alla periferia di Roma si riempie di volti e di corpi, di colori e di bandiere, dei ragazzi e delle ragazze di ogni latitudine attratti nella Città Eterna da un evento di Chiesa che stupisce e interroga. Insieme a Leone XIV si canta e si prega, si parla in diverse lingue ma con un unico linguaggio, quello della fede. La stessa che molti giovani stanno scoprendo con il Giubileo
C’è ancora speranza di potersi ritrovare, geograficamente e culturalmente distanti, ma l’uno a fianco all’altro “sotto la stessa luce, sotto la Sua croce, cantando ad una voce” e ridere per un gesto semplice come quello di scambiarsi una bandiera con un cappellino, uno zainetto con una t-shirt.
Tor Vergata, la stessa spianata, un mondo capovolto. Venticinque anni fa l’affaccio di un nuovo millennio, con la prepotente speranza che porta con sé ogni novità. Venticinque anni dopo il mondo ha vissuto e vive guerre, rivoluzioni, attentati terroristici, crisi economiche e sociali. Tutto è cambiato, tutto cambia. Anche i Papi. Rimane Cristo, eterno e immutabile, capace di restituire la gioia, autentica e radicale. La gioia dell’incontro che fa vivere e vibrare una marea umana composta da adolescenti e ragazzi, di millennials e Gen Z, di Papaboys nostalgici ora catechisti e accompagnatori, di adulti con figli al seguito e pure qualche anziano ancora in forze. Sono tutti qui, un milione secondo le stime, attratti da ogni latitudine e longitudine nel cuore dell’Italia per l’evento culmine di questo Anno Santo voluto da Francesco e proseguito da Leone.
Leggi da Vatican News