Il 15 novembre 2025, nella suggestiva Sala Clementina, Papa Leone XIV ha accolto il mondo del cinema con parole cariche di stima, spiritualità e futuro. Il Pontefice ha ricordato la magia intrinseca di questa “arte giovane, sognatrice e un po’ irrequieta”, nata per tutti e capace di parlare a ciascuno. In 130 anni, il cinema è passato dal gioco di luci e ombre alla narrazione profonda dell’avventura umana, diventando palestra di emozioni e speranze.
Papa Leone ha sottolineato il ruolo del cinema come arte che aiuta a riscoprire la complessità della vita e invita lo spettatore a tornare in sé stesso, educando lo sguardo e la sensibilità. La sala cinematografica per lui è una soglia che si attraversa per “accendere lo sguardo dell’anima”, dove anche il dolore può trovare un senso.
Parole forti anche sul valore sociale dei cinema e dei teatri, “cuori pulsanti dei nostri territori” minacciati da crisi e cambiamenti tecnologici. Papa Leone invita istituzioni e artisti a non scoraggiarsi: difendere la lentezza, il silenzio, la differenza, senza piegarsi alle logiche degli algoritmi che ripetono ciò che “funziona”, perché il cinema autentico non consola soltanto, ma interpella e chiama per nome le grandi domande di senso.
Nel clima del Giubileo, il cinema diventa un pellegrinaggio dell’immaginazione, un viaggio che misura la strada in immagini, parole, emozioni e memorie condivise. I registi e gli artisti, “artigiani della speranza”, sono incoraggiati a raccogliere il mistero e la bellezza anche nelle pieghe del dolore e a essere testimoni di verità con coraggio, affrontando le ferite del mondo senza paura di indagare la fragilità umana.
Papa Leone ricorda che l’opera cinematografica è corale: ogni film nasce dalla collaborazione, dalla passione e dai talenti di tanti professionisti spesso invisibili al grande pubblico. Solo insieme, in spirito di fraternità e scambio, si costruisce “una casa per chi cerca senso, un linguaggio di pace”.
Il suo augurio: il cinema continui a stupire e a illuminare la speranza, testimoniando la bellezza che salva e il mistero di Dio anche negli angoli bui dell’esistenza, in un pellegrinaggio creativo che è, oggi più che mai, anche cammino spirituale.
«Che il vostro cinema resti sempre un luogo d’incontro, una casa per chi cerca senso, un linguaggio di pace… possiate essere artigiani della speranza»
