La prossima domenica, a San Paolo fuori le Mura, sarà elevato agli onori degli altari il giovane della Comunità di Sant'Egidio ucciso nel 2007 per aver rifiutato di far passare, in cambio di soldi, carichi di cibo avariato che avrebbero messo a rischio la vita dei poveri. La cerimonia presieduta dal cardinale Semeraro, alla presenza del cardinale Ambongo e altri rappresentanti della Chiesa congolese.
Sant'Egidio rende grazie per la testimonianza di fede e santità di questo giovane, che condivideva la vita della Comunità nell’amore per i poveri e nella protezione dei più piccoli. Floribert, funzionario della dogana alla frontiera con il Ruanda, attivo da quando era universitario nella Scuola della Pace di Sant’Egidio a Goma, si rifiutò di far passare, in cambio di soldi, carichi di cibo avariato che avrebbero messo a rischio la vita dei più poveri. Per questo, nel luglio del 2007, venne torturato e ucciso a soli ventisei anni. Il suo martirio “in odio alla fede” è stato riconosciuto nel novembre scorso da Papa Francesco aprendo la strada alla beatificazione, in quanto legato alla corruzione e al culto del denaro ad ogni costo, che inquina il futuro e le speranze dell’Africa. La sua resistenza al male è un segno di speranza e di resurrezione per la martoriata regione del Kivu, attraversata da anni da una dolorosa guerra civile, aggravatasi negli ultimi mesi, ma anche per tutti i giovani del continente che rappresentano la grande maggioranza della sua popolazione.
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