martedì 26 novembre 2019

L'incontro con Canelle Kraft

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Una giovane volontaria, francese di Strasburgo, Canelle Kraft, è venuta a scuola a portare la sua testimonianza di quanto visto e vissuto in Bosnia a Velika Kladuša come collaboratrice dell'associazione "No name kitchen", fondata da suoi amici spagnoli.
Ha studiato Scienze Politiche, Diritto Umanitario, Relazioni Internazionali e Diritto dei profughi e ha deciso di Impegnarsi in questo ambito facendo volontariato internazionale. Questa settimana lei si trasfererà a Lesbo, in Grecia, per continuare il suo percorso di sostegno ai profughi, percorso iniziato qualche anno fa dopo essere stata anche in Libano e in India.
Lei sente dentro di sè lo slancio di resistere contro un sistema ingiusto che respinge con violenza, fuori dai propri confini, i migranti, con le loro storie di speranza e sofferenza,
Quando le persone perdono il loro status di "individui portatori di diritti"? Se si parla di migranti e di cooperanti, questo succede in continuazione. Per questo Canelle ha redatto dei report fotografici sui maltrattamenti subiti da coloro che cercano di oltrapassare il confine tra Bosnia Erzegovina e Croazia e sulle condizioni inumane in cui sono costretti a vivere perchè non è concesso a nessuno di aiutarli. I report si possono vedere sul sito Border violence monitoring.
In fondo è quello che tutti ci aspettiamo, una Europa che sappia salvaguardare i propri confini con un pugno di ferro a costo di passare sopra alle torture, violenze, spoliazioni, sparizioni e morti.
Ma c'è qualcuno, oggi come ieri quando capitavano cose simili, che dice di no e spende le proprie energie per richiamarci ai principi su cui abbiamo costruito l nostra civiltà europea e per portare un po' di umanità e vicinanza a persone che hanno volti e aspirazioni molto simili alle nostre.
Basta saper osservare le cose con il giusto sguardo.

Grazie Canelle e buon viaggio!



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