sabato 16 gennaio 2021

Pierantonio Costa, Console in Ruanda


Pierantonio Costa, il console onorario d’Italia in Ruanda, durante il terribile genocidio del 1994 salvò oltre duemila persone, tra cui centinaia di bambini, ha concluso la sua vita in Germania il 1° gennaio. Una vita trascorsa in Africa come imprenditore di successo, aveva origini vicentine e a Vicenza ha voluto ritornare perché il suo corpo riposasse nella tomba di famiglia a Montebello Vicentino. 

L’incredibile vicenda come console e la sua eroica generosità durante il genocidio del Ruanda è stata raccontata dal giornalista Luciano Scalettari nel libro “La lista del console: cento giorni un milione di morti” edito dalle Paoline nel 2004 e divenuto poi anche un docufilm. L’impegno di Costa, che si avvalse della sua posizione diplomatica e del proprio denaro per trasferire in sicurezza centinaia di persone perseguitate (soprattutto di etnia tutsi) dal Ruanda al vicino Burundi, ottenne in seguito numerosi riconoscimenti internazionali tra cui la medaglia d’oro al valor civile dal Governo italiano; una simile decorazione dalle autorità belghe; il novero tra i “Giusti del mondo” nei memoriali di Padova e Milano; la candidatura al Nobel per la pace nel 2011.
Costa minimizzava la sua opera dichiarando: “Tra tanta violenza e tante sofferenze ho solo risposto alla voce della mia coscienza. Quando bisogna fare qualcosa, semplicemente lo si fa”. Per la diocesi di Vicenza è “un esempio di coraggio, generosità e dedizione al bene comune.

Da Agensir 

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