lunedì 20 marzo 2017

XXV Giornata di memoria dei missionari martiri

“Non abbiate paura!”

Stiamo vivendo un tempo arduo, in cui il susseguirsi di tragedie e di violenze ci colma di paure. E la paura sembra voler dettare il nostro agire, anche nelle piccole azioni quotidiane: non ci fidiamo più, l'altro è diventato una minaccia, se non addirittura il nemico. Abbiamo bisogno di una speranza più grande…” (Pierbattista Pizzaballa)

28 GLI OPERATORI PASTORALI UCCISI NEL 2016

Secondo le informazioni raccolte dall'Agenzia Fides, nel 2016 sono morti in modo violento 14 sacerdoti, 9 religiose, 1 seminarista, 4 laici. Per l'ottavo anno consecutivo il numero più elevato si registra in America, mentre è drammaticamente cresciuto il numero delle religiose uccise, che quest'anno sono 9, più del doppio rispetto al 2015.
Tra di loro ricordiamo le quattro Suore Missionarie della Carità, trucidate il 4 marzo da un commando di uomini armati che ha attaccato la struttura dove assistevano anziani e disabili, nella città yemenita di Aden.
Come sta avvenendo negli ultimi anni, la maggior parte degli operatori pastorali è stata uccisa in seguito a tentativi di rapina o di furto, compiuti anche con ferocia, in contesti che denunciano il degrado morale, la povertà economica e culturale, la violenza come regola di comportamento, la mancanza di rispetto per i diritti umani e per la vita stessa.
In queste situazioni, simili in tutte le latitudini, i sacerdoti, le religiose e i laici uccisi, erano tra coloro che denunciavano a voce alta le ingiustizie, le discriminazioni, la corruzione, la povertà, nel nome del Vangelo. Come ha ricordato Papa Francesco nella festa del protomartire Santo Stefano, «il mondo odia i cristiani per la stessa ragione per cui ha odiato Gesù, perché Lui ha portato la luce di Dio e il mondo preferisce le tenebre per nascondere le sue opere malvage».
Ed ancora: «Oggi ci sono cristiani assassinati, torturati, carcerati, sgozzati perché non rinnegano Gesù Cristo... i martiri di oggi sono in numero maggiore rispetto a quelli dei primi secoli».

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