mercoledì 23 marzo 2022

Attiviste in piazza per l’istruzione femminile in Afganistan

In Afghanistan i Talebani hanno ordinato la chiusura delle scuole secondarie femminili, contraddicendo quanto stabilito in precedenza e poche ore dopo la loro riapertura. Lo hanno verificato fonti giornalistiche sul posto e lo ha confermato all’Afp il portavoce degli islamisti afghani, tornati al potere lo scorso agosto, Inamullah Samangani.

Una troupe dell’Afp stava filmando il rientro a scuola delle ragazze dopo mesi alla Zarghona High School di Kabul, quando l’insegnante è entrata in aula e ha ordinato a tutte le allieve di tornare a casa. Molte di loro hanno reagito alla disposizione con le lacrime, dice la fonte. «Siamo deluse e abbiamo perso del tutto le speranze quando la preside ce lo ha detto. Piangeva anche a lei» ha raccontato una studentessa all’agenzia Reuters.

La comunità internazionale aveva fatto del diritto paritetico all’istruzione per tutti uno dei punti centrali della trattativa con il regime dei Talebani sugli aiuti e il riconoscimento politico. Fra il 1996 e il 2001, ai tempi del loro primo governo, i Taliban avevano proibito la formazione e buona parte dell’occupazione femminile. La scorsa settimana il ministro dell’Istruzione aveva annunciato la riapertura delle scuole per tutti gli studenti, ponendo fine a uno stop durato 186 giorni, con tanto di un video di congratulazioni agli studenti. Poi la retromarcia di oggi: «Informiamo tutte le scuole superiore femminili e quelle scuole che hanno studentesse sopra la sesta classe (la prima media, ndr) che resteranno chiuse fino a nuovo ordine» si legge in una nota governativa. La riapertura degli istituti dovrà essere definita con un nuovo piano, nel rispetto di legge islamica e cultura afghana.

Gruppi attivisti femminili afghani minacciano una ondata di proteste, se i talebani non riapriranno le scuole secondarie alle studentesse entro una settimana. “Le persone - afferma Halima Nasari, leader della protesta - non possono più tollerare l’oppressione”. Intanto gli studenti coranici hanno imposto alle linee aeree locali e internazionali il “guardiano” per permettere alle donne di volare. 

Da il Sole24ore

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