domenica 6 aprile 2025

Giubileo del malato

Certamente la malattia è una delle prove più difficili e dure della vita, in cui tocchiamo con mano quanto siamo fragili. Essa può arrivare a farci sentire come il popolo in esilio, o come la donna del Vangelo: privi di speranza per il futuro. Ma non è così. Anche in questi momenti, Dio non ci lascia soli e, se ci abbandoniamo a Lui, proprio là dove le nostre forze vengono meno, possiamo sperimentare la consolazione della sua presenza. Egli stesso, fatto uomo, ha voluto condividere in tutto la nostra debolezza (cfr Fil 2,6-8) e sa bene che cos’è il patire (cfr Is 53,3). Perciò a Lui possiamo dire e affidare il nostro dolore, sicuri di trovare compassione, vicinanza e tenerezza.

Ma non solo. Nel suo amore fiducioso, infatti, Egli ci coinvolge perché possiamo diventare a nostra volta, gli uni per gli altri, “angeli”, messaggeri della sua presenza, al punto che spesso, sia per chi soffre sia per chi assiste, il letto di un malato si può trasformare in un “luogo santo” di salvezza e di redenzione.

sabato 5 aprile 2025

5 aprile, Giornata mondiale della coscienza

Immagina un mondo in cui ogni azione è guidata dall'amore, da un chiaro senso del bene e del male e da una sincera cura reciproca: questa è l'essenza di una cultura di pace, una visione abbracciata dalle Nazioni Unite e dalle comunità globali. Al centro di questa visione c'è la Giornata internazionale della coscienza, celebrata ogni anno il 5 aprile, che sottolinea il ruolo fondamentale della coscienza come forza guida nel raggiungimento della pace globale, della tolleranza e del rispetto reciproco. Istituita per ispirare individui e comunità, la giornata sottolinea il potere della riflessione etica e dell'azione compassionevole nell'affrontare le sfide globali odierne. Invita le società di tutto il mondo a promuovere il dialogo, coltivare l'empatia e adottare comportamenti coscienziosi che sostengano la dignità umana, contribuiscano allo sviluppo sostenibile e favoriscano la coesistenza pacifica tra culture diverse. Attraverso questa celebrazione annuale, le Nazioni Unite riaffermano che la responsabilità collettiva, la consapevolezza morale e la solidarietà sono fondamenti essenziali per costruire un mondo più armonioso, equo e inclusivo.